L’Unione Europea in pressing su AstraZeneca sull’export dei vaccini prodotti entro i confini europei, vanno prima onorati i contratti di fornitura in essere
Da domani in poi, per concedere il via libera agli immunizzanti saranno valutati anche i criteri di “reciprocità” e “proporzionalità”, ovvero, la strada degli scambi di vaccini col Paese destinatario dovranno essere a doppio senso. Non otterranno il via libera richieste di aziende farmaceutiche che non onorano i contratti con con l’ Unione Europea. Saranno inoltre cancellate le esenzioni ai controlli per i Paesi a basso e medio reddito dell’iniziativa Covax. Un accorgimento, quest’ultimo, per avere maggiore chiarezza sulla meta finale di tutti i vaccini in partenza dall’Unione ed evitare il rischio che siano aggirati eventuali stop europei, o che gli immunizzanti finiscano sul mercato nero.
“Nessun divieto dell’export”, ha puntualizzato il vicepresidente comunitario Maros Sefcovic, cercando di rassicurare quei Paesi che come Olanda, Belgio o Irlanda guardano alle restrizioni al libero mercato come fumo negli occhi, temendo l’innescarsi di guerre commerciali. Ma di certo si tratta di un giro di vite che lascia molto più margine di manovra all’Ue, per fare in modo che industrie farmaceutiche che producono vaccini righino dritte nel secondo trimestre, scongiurando un’emorragia di trasferimenti all’estero dietro la promessa di ritardi da recuperare nei mesi successivi. Perché con mezza Europa in lockdown, e in preda ai picchi dei contagi della terza ondata da Covid, ha sottolineato Sefcovic, “i vaccini servono ora”.
L’iniziativa della Commissione Ue, che segue una procedura d’emergenza, entrerà in vigore subito dopo l’adozione e la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea. In caso di dissensi, gli Stati membri potranno smontarla a maggioranza qualificata, a posteriori. Ma Sefcovic evidenzia che l’Esecutivo è in contatto costante con i capi di Stato e di governo, e non ci dovrebbero essere sorprese. Anche se la riprova si avrà solo al summit di giovedì, quando Ursula Von der Leyen ne parlerà con i leader, magari sulla scia di qualche notizia positiva sui surplus di AstraZeneca arrivata dal presidente Usa Joe Biden, che parteciperà alla videoconferenza.
Con Sputnik “siamo impegnati ad applicare gli stessi standard” di controllo “come per tutti gli altri”, ha detto la direttrice generale dell’Ema.