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News dall'Italia e dal mondoPandemia-boom delle carte di credito prepagate, ma occhio ai costi

6 Febbraio 2021

Tra le carte di pagamento, la carta prepagata è quella di più recente introduzione, eppure è la più diffusa

 

 Se è vero che già il 2019 aveva confermato il trend crescente, con una ripresa del +5% dopo un 2018 piatto, è indubbio che l’emergenza pandemica e i continui lockdown di questi mesi abbia reso questa forma di pagamento e più in generale l’adozione della moneta digitale una pratica sempre più irrinunciabile anche nel nostro Paese.

Anche le operazioni sono cresciute, dando origine a un flusso transato di oltre 36 miliardi di euro (+23,1% sul 2018), con una riduzione del valore medio per operazione (38 euro) e un aumento del numero medio di transazioni per carta, che è cresciuto del 24,7% rispetto all’anno precedente.

Dunque, uno strumento di pagamento sempre più utilizzato e particolarmente sfruttato soprattutto per i pagamenti online perché, essendo una specie di “borsellino elettronico” che contiene solo una data quantità di denaro, in caso di operazioni fraudolente il danno è limitato alla cifra caricata sulla carta, a differenza di quanto avviene invece con carte di credito e carte di debito, che sono sempre legate a un conto bancario. 

A fronte degli innegabili vantaggi, la maggior parte delle carte prepagate presenta una serie di costi, nascosti e meno nascosti, da tenere in considerazione nel momento in cui si va a sceglierne una; stiamo considerando la questione dal lato del card-holder, ovvero l’utente finale che usa la prepagata nei negozi, presso gli ATM e così via. Il tipo di commissione e l’importo variano a seconda della carta, dei servizi disponibili e di come viene utilizzata.

Dunque, come spesso accade, molto dipende dalle singole esigenze dell’utente. Che può prediligere questa o quella prepagata in base alle sue attività prioritarie, che siano acquisti online, prelievi di contante presso gli ATM all’estero, trasferimenti di denaro o ancora compravendita di azioni e criptovalute: in ognuno di questi casi, gli converrà scegliere quella che garantisce il servizio – o l’insieme di servizi – a cui è interessato alle condizioni più vantaggiose.

A scanso di equivoci, è importante sottolineare che le commissioni non vengono tutte applicate dai gestori delle carte; alcune, come ad esempio quelle internazionali, sono dovute invece ai circuiti, ad esempio Visa e Mastercard. Solo in alcuni casi queste ultime possono essere condivise con i gestori, ma tutto dipende dagli accordi raggiunti in fase di negoziazione.

Giusto per farsi un’idea delle voci da andare a verificare per trovare quella che meglio si confà alle proprie esigenze, ecco un elenco di tutti i principali costi e commissioni che le carte prepagate possono addebitare. Non tutte applicano le stesse tariffe o offrono gli stessi servizi, ma sicuramente questa lista può essere un punto utile da cui partire per farsi un’idea.

Costo di attivazione e/o di spedizione

All’atto di richiedere una carta prepagata alcune delle cose da tenere in considerazione sono i costi di trattamento, di attivazione e di spedizione necessari per ottenerla: è utile approfondire ognuna delle tre voci perché magari una potrebbe essere gratuita e le altre no. In altri casi il procedimento è del tutto gratuito, come ad esempio accade con Skrill, dove basta richiederla tramite app e verificare il proprio conto per riceverla a casa senza costi aggiuntivi.

Canone mensile o annuale

Come suggerisce il termine, il canone mensile è una tariffa fissa che si paga ogni mese, indipendentemente dal fatto che si usi la carta o meno; viene automaticamente scalato dal saldo dell’account. Questo tipo di addebito è frequente soprattutto per i servizi che vengono declinati secondo profili multipli (ad esempio standard, intermedio, premium). Tuttavia, alcune carte permettono di azzerarlo qualora si verifichino certe condizioni, come ad esempio il regolare addebito dello stipendio (ciò è possibile ad esempio se la prepagata è collegata a un IBAN) o un uso frequente della carta. Allo stesso modo può esistere altrimenti un canone annuale.

Commissioni di transazione / Commissioni POS

Si applica una commissione di questo tipo ogni qualvolta si usa la carta per determinati tipi di transazioni: ad esempio, ci sono carte che applicano una commissione di transazione sugli acquisti online, oppure sugli acquisti effettuati tramite POS. Quindi, occhio alle condizioni: il fornitore della carta potrebbe addebitare delle commissioni ogni volta che si effettua una determinata transazione oppure proporre una singola commissione mensile.

Commissioni per il prelievo ATM (con e senza conversione di valuta)

Anche il prelievo di contante presso gli sportelli ATM può essere soggetto a delle commissioni – a volte magari con un tetto massimo, ad esempio il 2% sui prelievi superiori a una certa cifra – sia che si tratti di uno sportello della propria banca che, a maggior ragione, dello sportello di un’altra. Come ben sa chi, rimasto a corto di contante, abbia dovuto ricorrere allo sportello ATM di una banca che non è la propria, le commissioni di prelievo possono essere anche molto salate. Per questo motivo, se ad esempio vi interessa questo servizio, è necessario controllare scrupolosamente i termini del contratto della carta. Inoltre, le spese per il prelievo ATM variano anche in base alla necessità – o meno – di convertire la valuta nel caso in cui ci si trovi all’estero.

Commissioni per la richiesta di saldo

Alcune carte applicano una commissione quando si controlla il saldo della carta prepagata presso un bancomat o se si chiama il servizio clienti per lo stesso fine. Tuttavia, di solito la maggior parte delle prepagate offre almeno un’opzione gratuita per controllare il saldo del conto, per esempio consultandolo online, o richiedendolo via email.

Costo estratto conto cartaceo

Lo stesso principio si applica per l’estratto conto, che se richiesto in forma cartacea può comportare un costo; mentre richiederlo online, o almeno consultare lo storico dei pagamenti e delle transazioni di solito è gratuito.

Commissioni di ricarica/deposito

Anche la ricarica può dar luogo a dei costi, sia che avvenga in contanti sia che avvenga con moneta elettronica: come sempre, tutto dipende dalle condizioni del contratto. Ci sono ad esempio prepagate per cui la ricarica in contanti presso gli ATM del proprio circuito è gratuita, il che permette di risparmiare abbastanza. In ogni caso, generalmente ci sono diversi modi per ricaricare le prepagate, alcuni sicuramente meno dispendiosi di altri.

Commissione per pagamento respinto

In alcuni casi viene addebitato anche un balzello nel caso in cui si tenti di usare la carta prepagata per pagare qualcosa che costa più della quantità di denaro presente sul “conto” (inteso come borsellino elettronico prepagato), e quindi il pagamento venga respinto. Fortunatamente, non sono molte le carte che applicano questa policy.

Commissione per inattività

C’è anche il caso in cui viene addebitato un costo nel caso la carta prepagata non venga utilizzata per un certo periodo di tempo; non tutte le carte li applicano, e i periodi di tempo sono variabili.

Commissioni per bonifici e trasferimento di denaro con altri utenti

Fra le voci da tenere in considerazione ci sono anche le commissioni per il trasferimento di denaro in tutte le sue forme, e in particolare per i bonifici e il money transfer fra utenti. Alcuni servizi e istituti bancari permettono di trasferire somme da una carta all’altra senza commissioni, generalmente online, ma possono esserci differenze a seconda del fatto che gli utenti si muovano o meno all’interno dello stesso servizio. Discorso analogo per ciò che riguarda il trasferimento di denaro tramite bonifico, con la variabile aggiuntiva rappresentata dai cosiddetti bonifici istantanei gratuiti che alcune carte hanno introdotto negli ultimi mesi.

Commissione di pagamento della fattura

Alcune carte prepagate permettono di pagare le bollette online, spesso tramite il sito web del proprio istituto bancario; in questa eventualità, può essere addebitata una commissione per ogni fattura pagata in questo modo. Se si sta cercando una soluzione digitale per il pagamento delle bollette, quella della carta prepagata potrebbe non essere la più conveniente; un’alternativa più vantaggiosa potrebbe essere ricorrere a un pagamento diretto tramite la società a cui si deve la bolletta.

Commissione di sostituzione della carta

In caso di smarrimento, furto o danneggiamento il fornitore della carta prepagata potrebbe addebitare una commissione per sostituirla.

Costo carta aggiuntiva

Alcuni fornitori danno anche la possibilità di ottenere una seconda carta per una persona che viene designata come “utente autorizzato” e che può quindi effettuare transazioni dallo medesimo account della carta principale; a questa opzione corrisponde di solito una commissione extra per ottenere la carta aggiuntiva.

Commissioni per le transazioni all’estero

Quando si utilizza una carta prepagata in un paese straniero, solitamente viene addebitata una commissione di conversione valuta; non è una forfettaria, ma corrisponde invece a una percentuale dell’acquisto, del prelievo o della transazione eseguita.

Commissioni di custodia delle azioni

Se si possiede un portafoglio azionario, possono venire applicate delle commissioni di custodia dei titoli, per cui è utile tenere d’occhio le condizioni. Allo stesso modo, possono venire applicate delle commissioni per le operazioni di compravendita.

Commissioni di exchange criptovalute

Al giorno d’oggi un tema caldo è anche quello delle criptovalute. Esistono diverse tipologie di piattaforme dove è possibile comprarle e venderle, e queste operazioni possono comportare una commissione. Può essere utile anche tenere in considerazione l’eventuale spread che potrebbe agire sul prezzo in fase di acquisto delle criptovalute, anche se solitamente è un valore marginale.

Costo di cancellazione della carta

La carta prepagata può essere chiusa in qualsiasi momento, generalmente a costo zero. Bisognerà magari pagare qualcosa invece per ottenere indietro il saldo rimanente sulla carta al momento della chiusura; motivo per cui conviene spendere o prelevare i soldi restanti prima di chiuderla.

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