La Suprema Corte si pronuncia sull’aborto rivedendo la sentenza Roe vs Wade del 1973 si accinge a decidere anche su altri argomenti fondamentali e delicati quali l’ambiente, la religione e il diritto di voto
La Corte – controllata da una maggioranza di 6 giudici conservatori su 9, di cui 3 nominati da Donald Trump – entro inizio luglio potrebbe pronunciarsi su altri temi fondamentali tra i quali l’ambiente, il rapporto tra Stato e religione e il diritto di voto.
Le spaccature culturali sono scritte nel dna dell’America, da quando i pellegrini in fuga dalle persecuzioni religiose europee avevano raggiunto le sue coste.
La più recente, però, si può far risalire all’elezione di Bill Clinton nel 1992, che per qualche ragione non fu mai accettata dai repubblicani.
Tanto lui quanto Hillary appartenevano in realtà all’ala più moderata del Partito democratico, ma l’arrivo del primo baby boomer alla Casa Bianca aveva generato un rifiuto assoluto, a partire dal “Contract with America” con cui Newt Gingrich gli aveva tolto la maggioranza al Congresso.
Da allora in poi è stato un crollo verticale: inchiesta Whitewater, scandalo Lewinsky e impeachment, elezione di Bush figlio decisa dalla Corte Suprema, la breve parentesi di unità dell’11 settembre seguita dalle divisioni sulle guerre, Obama e la rivolta contro il primo presidente nero, Trump che ha sguinzagliato i peggiori istinti degli estremisti, fino all’assalto al Congresso del 6 gennaioLa spaccatura è culturale, religiosa, razziale, politica, ma anche geografica, con le due coste liberal che ormai sono un altro Paese rispetto al centro e al sud repubblicani.
Gli Stati che nel 2016 avevano votato Hillary generano il 65% del Pil nazionale, e quindi la parte più produttiva del Paese era stata governata da quella più retriva. Ciò mette in discussione la legittimità delle leadership, perché Trump ha perso il voto popolare nel 2016 e nel 2020, eppure è riuscito a prendersi la Casa Bianca.
Da presidente di minoranza ha nominato i tre giudici Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett che hanno costituito la super maggioranza conservatrice della Corte Suprema, unendosi all’afroamericano Clarence Thomas scelto da Bush padre, il presidente equilibrista John Roberts e l’arcigno Samuel Alito voluti da Bush figlio.
Così Trump e il Gop hanno violato lo spirito della Costituzione, se non la lettera. Infatti nel 2016 il leader del Senato Mitch McConnell si era rifiutato di considerare la conferma del giudice Merrick Garland, nominato da Obama al posto di Scalia, perché era un anno elettorale, ma poi nel 2020 aveva contraddetto questo principio inesistente, consentendo la conferma di Barrett al posto di Ruth Bader Ginsburg.
La Corte, che ormai persegue una sua agenda con conseguenze difficili da prevedere.
Il giudice Thomas ha già detto che vuole cancellare altri diritti, come l’uso di contraccettivi e i matrimoni omosessuali. I democratici sperano che la sentenza sull’aborto, come quella di giovedì sulle armi, mobiliti i loro elettori e i moderati indipendenti, affinché votino alle elezioni di midterm di novembre e le presidenziali del 2024